CORROTTI O BIGOTTI
Il boom della Canapa light in Italia crea lavoro legale e toglie mercato alle mafie, ma qualcuno rema contro
Più di mille nuove aziende in un anno, e 15 tonnellate di fiore di Canapa light legalmente vendute in Italia in 6 mesi. Gianpaolo Grassi del Crea di Rovigo, ente di ricerca per le colture industriali, afferma: “Gli studi dimostrano che l’aumento del consumo di Canapa light comporta una significativa erosione (circa un terzo) della quota di mercato nelle mani delle narcomafie”.
La Cannabis è la sostanza illecita più consumata in Europa, nell’ultimo anno ne hanno fatto uso 24 milioni di adulti, e l’Italia è al terzo posto dopo Francia e Danimarca (ANSA – 07 giugno 2018). “L’Organizzazione Mondiale della Salute è pronta a raccomandare una revisione della proibizione della Cannabis a livello internazionale”, lo rende noto l’ex senatore radicale Marco Perduca dell’Associazione Luca Coscioni, presente alla sessione aperta della Commissione sulle Dipendenze da Droga dell’OMS a Ginevra. Il Parlamento canadese ha appena approvato la legge che legalizza la Marijuana per uso ricreativo, si tratta del secondo paese al mondo dopo l’Uruguay. Persino in America, dove il proibizionismo anti-Canapa nacque negli anni ‘30, il leader della maggioranza al Senato Mitch McConnell ha presentato un disegno di legge che legalizzerebbe la Canapa e la rimuoverebbe dall’elenco delle sostanze controllate.
E mentre nel mondo soffia un vento antiproibizionista sulla Cannabis, in Italia qualcuno rema contro la stessa legge 242/2016 che ha timidamente legalizzato quella light: – Alcuni Istituti bancari ed i principali circuiti di pagamento online hanno rifiutato le transazioni commerciali ai siti e-commerce di Canapa light, per non ben chiari motivi di policy, in palese violazione dei principi costituzionali sulla libera iniziativa economica privata, ancor più grave perché in contrasto con la legge in vigore 242/2016 volta a promuovere la filiera. – Da alcuni mesi Facebook, il più noto social media mondiale, sta rifiutando le pubblicazioni sponsorizzate di aziende commerciali che operano nel settore della Canapa light. – Il 22 maggio il Ministero delle Politiche Agricole ha emanato una circolare intitolata “Chiarimenti sull’applicazione della legge 242/2016”, ma è una fotocopia della legge stessa che non da alcun chiarimento, eppure ne servirebbero. – Il Consiglio superiore di Sanità in un recente parere richiesto dal Ministero della Salute, afferma: “Non può essere esclusa la pericolosità della Cannabis light. Si raccomanda che siano attivate nell’interesse della salute individuale e pubblica misure atte a non consentire la libera vendita”. Eppure è scientificamente provato che la Canapa ligth non presenta alcuna pericolosità, al contrario ha molti effetti benefici.
E anche sul fronte della Cannabis terapeutica, legalizzata in Italia dal 2007, c’è chi rema contro: il Ministero della Salute ha autorizzato soltanto 500 chili di fornitura per il 2018, mentre il governo ha comunicato all’Organo internazionale di controllo sugli stupefacenti di attendersi un fabbisogno di Cannabis medica di 1200 chili. Così le cure procedono a singhiozzo, e i pazienti devono ricorrere all’autoproduzione e agli spacciatori rischiando processi e carcere. Lo scorso maggio la direttrice dell’Ufficio stupefacenti del Ministero della Salute, Germana Apuzzo, ha multato i farmacisti che ne parlano online.
Ostruzionismo ingiustificato contro la Canapa legale a vari livelli: banche e media, ma anche organi dello stato. Sarà una questione di bigottismo pregiudiziale? … O c’è dietro la mano lunga di interessi economici consolidati?
Articolo di Frà Benedetto
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